Tante volte ho pensato come nascono le canzoni o le tradizioni, chi è stato il primo a “inventarsi” un modo di fare, un modo di cantare o una canzone. E l’altra domenica dopo il bellissimo giro in Fessura del vento ci siamo ritrovati in casello a festeggiare un compleanno e tra una pasta due raznici e quattro cevapcici partivano le cantate de grottisti ovviamente intervallate dal classico “tanti auguri” e refe, bonfo e marietto hanno iniziato ad intervallare “la scoresa”, nota canzone della tradizione triestina, con tanti auguri e sono andati avanti, seguiti da tutta la ciurma, per quasi mezz’ora. Ormai tutti i compleanni alla commissione mi sa che avranno come canzone ufficiale la nuova variante.
Prima del compleanno abbiamo fatto un giro in fessura del vento per arrivare al ramo Adolfo, ma la scarsa qualità del rillievo e della stampa non ci ha permesso di trovarlo così abbiamo continuato fino alla caverna bella. La grotta è fangosissima e scivolosa con alcuni passaggi molto pittoreschi, come il ponte tibetano, alcuni traversi e il cunicolo prima della caverna bella. I traversi erano molto particolari in quanto il cavo era in alcuni punti alquanto marcio. Igor ha armato alcuni passaggi più pericolosi facendo un ottimo lavoro. Alla fine dopo il tanti auguri in grotta siamo risaliti per farci la mangiata post gita.
I partecipanti alla gita in fessura erano: francesca, antonella, tullio, refe, bonfo, bonfetto, barbara, figlio di barbara, vincent (il francese con il reggiseno per chiudere il casco), igor, matteo e eugenio.