Il 9 di marzo 2020 è iniziato il tuo lockdown, non era ancora quello ufficiale ma di fatto non sei uscito da quel giorno, fino all’8 di maggio. Due mesi. Due mesi che adesso sembrano strani, sospesi, appoggiati sul ripiano dei ricordi a prendere polvere. In questi due mesi hai scoperto mondi nuovi, persone nuove. Hai letto alcuni libri, sempre pochi, hai studiato, hai creato. Di questi mesi ti rimangono le giornate a creare mondi virtuali, le giornate ritmate da riti quotidiani. I caffé, le notizie, la curva pandemica. Hai usato questi mesi per capire, hai provato e hai visto che funziona. Le chat. I commenti. Le paure della gente mascherate da canti e bandierine. Piccoli mattoni digitali costruivano una cattedrale di sensazioni. Hai azzerato, hai riallineato il tempo e trovato un nuovo sincronismo.
Hai anche risolto problemi e altri sono sfumati come nebbia al vento. Hai messo in moto e spostato l’auto di 10 cm dopo oltre un mese, non hai comprato nulla su Amazon ma hai fatto la spesa online per tua mamma.