Sono un appassionato di Tolkien da quando lessi Lo Hobbit a fine anni ’80, seguito dalle oltre 1200 pagine de Il Signore degli Anelli lette in 3 mesi da dicembre 89 a febbraio 90. Furono i primi libri che scatenarono in me l’immaginazione come non mai. Immaginavo Rohan come l’enorme prato nel bosco davanti a casa mia (ormai occupato parzialmente da un centro commerciale), immaginavo il percorso di Frodo in Rokavda o Torrente del Diavolo, una gola scavata nell’arenaria da un ruscello, altro posto particolare vicino a casa, immaginavo le rovine dei vari luoghi immaginati da Tolkien tra i muretti costruiti sulle rovine del castelliere. In poche parole Tolkien è stato un generatore di immagini, di mondi “virtuali”, costruiti e adattati agli ambienti boscosi che mi circondavano. In ogni angolo riuscivo a trovare un qualche riferimento al libro, o meglio la mia immaginazione lo faceva.
Poi venne un altro autore che aggiunse un altro livello di immaginazione, di mondi possibili e in particolare con un libro La svastica sul sole di P. K. Dick. Per la prima volta entravo nel mondo dell’ucronia, di quell’arte immaginifica che sostituisce la realtà con avvenimenti mai accaduti. Vivo in una città che ha cambiato molte bandiere nella sua storia, spesso per volontà altrui, raramente per propria scelta. Mio nonno quando gli chiedevano dei suoi viaggi soleva dire: “Go visitado cinque paesi senza mai moverme de casa”, per dire che ha cambiato cinque nazioni perché i confini o le nazioni cambiavano ogni 20 anni e in queste zone di confine la storia è molto particolare. Questo suo modo di vedere gli avvenimenti storici mi ha sempre affascinato e immaginavo come fosse stato se il cambiamento si fosse fermato ad ogni singolo passaggio oppure non ci fosse mai stato. Questo if… then… storico mi ha fatto scattare la molla per creare questi mondi, universi alternativi, potenziali, virtuali.
Ma torniamo all’argomento di cui vi volevo parlare, ovvero Tolkien. L’ambientazione della sua saga è in un ipotetico tardo medioevo, dove la tecnologia non esiste, anzi è proprio la tecnologia il grande nemico e chi conosce un po’ Tolkien, sa di cosa sto parlando, ma mi ha sempre incuriosito l’ipotesi di un’evoluzione tecnologica del mondo della Terra di Mezzo, come sarebbe il mondo di Tolkien in un’era tecnologicamente avanzata?
Negli ultimi tempi si parla molto di Intelligenza Artificiale, di algoritmi di text to image, software che creano immagini in base ad un testo e così ho provato ad “interrogare” queste IA per generare gli ipotetici futuri di una Terra di Mezzo.
Di software che generano questo tipo di immagini ma non solo, ce ne sono tanti, ma ho utilizzato Midjourney.
Midojourney funziona attraverso Discord perciò bisogna avere un accesso al software di messggistica per videogiochi.
Su Discord ci si collega al server di Midjourney e si cerca un canale Newbie dove inserire la “query”, la richiesta. Midjourney ne mette a disposizione circa 25 gratuite e per poi passare alla versione a pagamento. Per creare le immagini nel canale scelto si inserisce il comando /imagine seguito dalla domanda che si vuole fare. Nell’immagine che vedete ho chiesto a Midjourney di immaginare Rivendell (Gran Burrone) con un’autostrada e delle macchine elettriche.
Il sistema genera quattro risultati che possiamo ingrandire cliccando sulla U con il numero corrispondente o generare delle variazioni, cliccando sulla V con il numero relativo all’immagine della quale si vogliono delle variazioni. Una volta scelte le immagini e creata la versione Upscale, ingrandita, la si può vedere nella pagina del sito.
Di seguito alcune immagini create da Midjourney basate sulle ipotesi di una Terra di Mezzo futuristica.