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Giulio Delminio Camillo - L'Idea del Theatro L'antro l Terzo grado haverà per ciascuna delle sue porte dipinto uno
Antro, il quale noi chiameremo l'Antro Homerico a differenza di quello,
che Platon descrive nella sua Republica. Homero adunqne finge sopra
il
porto di Itaca uno antro, nel quale alcune Nimphe tesson tele purpuree,
et finge api che escono, et tornano a fabricare i loro melli: lequali
tessiture, et fabricamenti significando le cose miste et elementate,
vogliamo, che qualunque de sette antri secondo la natura del suo pianeta
habbia a conservare i misti et elementati a lui appartenenti. Et per
haver qualche information delle cose miste et elementate, dico, che
secondo la distintion messa da Mosè, poiche Eloin l'un
giorno creò la materia prima per fare il Cielo et la terra, perche
non si conveniva alla materia tutto l'influsso de sopracelesti ruscelli;
il secondo giorno formò la Rachia, cio è la massa de cieli,
et non il fermamento secondo, che detto habbiamo ancora. percioche
egli è solamente l'ottava spera, et mise la detta massa distesa
fra il mondo sopraceleste, et l'inferiore, a fine, che dividesse l'acque
de sopracelesti ruscelli, che non bagnano, dalle acque di questo mondo,
che bagnano, delle quali sopracelesti acque è scritto. Benedicite aquae omnes, quae super coelos, sunt domino.
Fu interposta adunque la detta massa celeste, et distesa, accioche
non piovesse maggior l'influsso delle acque superiori, che alla capacità
della materia si convenisse. Et intorno a queste acque è da notare,
che Gregorio Nazanzeno si inganna intendendo per quelle il cielo cristallino,
ilqual vanamente è stato finto da alcuni sopra il firmamento:
ma non hanno ne ragion ne fondamento ne della
sacra, ne della prophana scrittura. Nel terzo giorno dice Mosè,
che Eloin comandò, che si congregassero le acque, che sono sotto
il cielo in un luogo, cio è tutte le virtù germinative
insieme, et apparesse fuori la terra arida, a fin che per le dette
germinative virtù raccolte essa divenisse feconda. ilche fatto,
disse.
Producat terra herbam virentem, et lignum (se dir si potesse) seminiferum.
Nel quarto giorno furono fatti i Luminari, et collocati nella massa
de cieli. La Luna nella prima, et il Sole nella quarta spera, per li
quali si havesse da distinguer la luce dalle tenebre, cioè le
cose, che haveano gia ricevuto forma da quelle, che anchor informate
non erano. Nel quinto giorno parla della communication della vita in
tutti gli animali: percioche vuol, che le acque, cio è le
germinative virtù producano tutte le diversità de gli
animali cosi acquatici, come volatili, et terrestri qui a basso,
a differenza di quelli di la su. Nel sesto giorno produsse l'huomo,
et nel settimo riposò.
Adunque dopo la materia prima noi non veggiamo, che Dio creasse nuova
materia, ma della prima formò tutte le cose, lequali noi chiamiamo
miste, et elementate. Et lequali habbiamo a trovar nel terzo grado
delle sette colonne sotto la porta dell'antro; eccetto l'huomo, ilquale
essendo stato separatamente formato, et fatto signor di tutti i misti,
et elementari, vogliamo che habbia grado particulare, come poi si vedrà. Qui manca. |