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Giulio Delminio Camillo - L'Idea del Theatro Le Gorgoni agliamo
al quarto Grado appartenente all'huomo interiore, ilqual fu l'ultima,
et la piu nobil creatura fatta da Dio a sua imagine et similitudine.
Et qui è da notare, che nel testo Hebreo quello, ch'è
tradotto per imagine, è detto Celem, et quello, ch'è detto
similitudine, è scritto Demut. Lequali parole nel Zoar di Rabi
Simeon, che suona illuminator (cioè dator di luce) sono interpretate
in questo senso, che Celem significhi (per dir cosi) la stampa o ver
la forma angelica, et Demut importi grado divino. percioche vuole che
Dio non solamente tirasse l'anima nostra alla eccellenza de gli Angeli,
ma ancor le aggiungesse il grado divino. et aggiunse il detto autor
del Zoar, che questo antivedendo l'Angelo, che fu poi scacciato, mosso
da invidia, et dall'amor proprio, parlò contra il voler della
divina Maestà. Ma Mercurio Trismegisto nel suo Pimandro prende
la imagine et la similitudine per una cosa istessa, et il tutto per
lo grado divino, dicendo cosi. At parer omnium intellectus, vita, et
fulgor existens, hominem sibi similem procreavit, atque ei tanquam filo
suo congratulatus est; pulcher enim erat, patrisque; sui ferebat imaginem.
Deus enim re vera propria forma nimius delectatus, opera eius omnia
usui concessit humano. Et il medesimo nello Asclepio. 0 Asclepi, magnum
miraculum est homo, animal adorandum atque honorandum: hoc enim in naturam
Dei transit, quasi ipse sit Deus, hoc demonum genus novit, upotè
qui cum eisdem ortum esse cognoscat, hoc humanae naturae partem in se
ipso despicit, alterius partis divinitatis confisus. Altri Scrittori
Cabalisti hanno lasciato scritto la similitudine appartenersi alla operatione;
quasi volendo dir Dio haver fatto l'huomo a fine di operar per lui.
Et con questa openione consente la scrittura santa; dove fa |